Luzzi: “Soddisfazione per la vittoria del ricorso di UNICAA davanti al TAR del Lazio che conferma la legittimità dell’operatività di tutti i liberi professionisti nelle attività di gestione dei fascicoli aziendali”


UNICAA: il Tar conferma la legittimità del modello organizzativo

È stato accolto anche il ricorso di UNICAA contro la deliberazione 25/2020 di AGEA, che escludeva dall’attività i liberi professionisti. Si tratta di un risultato atteso, soprattutto dopo l’accoglimento del ricorso di altri 3 CAA contro la delibera di convenzione di AGEA che prevedeva di fatto l’espulsione di tutti i liberi professionisti dalle attività di gestione del fascicolo aziendale.

Il TAR ha ritenuto fondato e accolto il ricorso di UNICAA, riconoscendo l’eccesso di potere esercitato da AGEA e l’irragionevolezza della sua decisione, affermando che “Rivestono valore assorbente le doglianze relative all’eccesso di potere per irragionevolezza, sviamento e sproporzione, nonché per difetto di motivazione sostanziale”.

A sostegno delle ragioni di UNICAA si erano espressi anche altri importanti organismi come EPAP (Ente di Assistenza e Previdenza Pluricategoriale dei professionisti), RPT (Rete Nazionale delle Professioni dell’Area Tecnica e Scientifica) e CNPAPAL (Collegio Nazionale dei Periti Agrari).

Scampato, dunque, il pericolo di veder disabilitate le credenziali di accesso al SIAN agli operatori di UNICAA non lavoratori dipendenti ma liberi professionisti, che avrebbe richiesto una costosa e inutile riorganizzazione aziendale.

“Per UNICAA la soddisfazione è grande”, ha dichiarato il presidente Giambattista Merigo, “ed è un successo che abbiamo raggiunto anche grazie al sostegno degli organismi che hanno coadiuvato la nostra azione, insieme al CONAF (Consiglio Nazionale degli Ordini dei dottori agronomi e forestali). A loro va la nostra profonda gratitudine. Le ragioni che avevamo già espresso nell’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera sono state accolte: i liberi professionisti che operano in agricoltura hanno titolo per erogare al mondo dell’agricoltura servizi appropriati, sostenuti da adeguate competenze, responsabilità ed efficienza, a beneficio non solo dei propri assistiti, ma del sistema Paese intero e delle sue imprese agricole. Da vent’anni UNICAA è la più grande realtà organizzata che prevede una forte sinergia tra operatori dipendenti e liberi professionisti (dottori agronomi e dottori forestali, periti agrari e agrotecnici), in quota paritaria al 50%, lasciando la scelta del servizio delegato dalla Pubblica Amministrazione ai produttori agricoli”.
Attesa la risposta di AGEA che, almeno a livello teorico, potrebbe presentare un ricorso al Consiglio di Stato, anche se la scadenza della Convenzione 2020/2021 prevista tra solo sei mesi, rende l’iniziativa poco probabile, a maggior ragione se si considera il tranciante parere del TAR che, nell’accogliere anche il ricorso di UNICAA, ha posto un secco 4-0.

“Se AGEA presentasse ricorso, sarebbero altre risorse pubbliche spese a favore di un ritorno al passato”, fa eco il direttore di UNICAA Danilo Pirola, “e precisamente a prima del 2000, quando da Bruxelles arrivò l’indicazione che i servizi delegati dagli Organismi Pagatori fossero rivolti solo a soggetti terzi e non più in monopolio alle OOPP del settore agricolo. Nell’interesse comune, invece, auspichiamo che, da una parte, AGEA torni al dialogo con tutti i CAA per innalzare il livello del servizio delegato, per la PA e per le imprese del settore agricolo. Dall’altra, auspichiamo anche un innalzamento di consapevolezza da parte sia dei liberi professionisti che operano nel settore, sia degli agricoltori che dovranno valutare con attenzione con chi scegliere di collaborare in futuro: su 20 CAA che operano in convenzione, infatti, solo 4 hanno scelto di impugnare la delibera discriminatoria di AGEA. E, come si suol dire, action expresses priorities: le azioni esprimono le priorità”.

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